Il concetto di tecnica sportiva, sta a significare un procedimento, od un insieme di procedimenti motori ampiamente automatizzati attraverso l’esercizio, che permettono di praticare il più razionalmente ed economicamente possibile un determinato sport. La tecnica calcistica viene suddivisa in “tecnica fondamentale” che riguarda il contatto uomo – palla, ed in “tecnica applicata” che prende in considerazione tutti quegli accorgimenti per mezzo dei quali la tecnica fondamentale possa esprimersi nella forma più redditizia in relazione allo sviluppo del gioco.
Per il perfezionamento del calciatore è la tecnica applicata che possiede una sostanziale validità. La tecnica fondamentale è la base del calcio, inutile se fine a se stessa, indispensabile per lo sviluppo ed il perfezionamento di una buona tecnica applicata. Quello che andiamo ad analizzare è il trasmettere la palla.
Il calciare la palla è il fondamentale del gioco del calcio che definisce la superficie anatomica d’impatto contro la palla. Il calcio dato al pallone è il gesto tecnico più frequente ed importante, vero e proprio elemento base del gioco del calcio.
Le parti del piede che vengono usate per calciare la palla sono:
con l’interno del piede: si usa per calci che richiedono la massima precisione. Rincorsa rettilinea rispetto alla direzione del pallone. Piede di appoggio in linea con il pallone con la punta rivolta verso l’obiettivo. Piede calciante rivolto in fuori ad angolo retto rispetto al piede di appoggio. La gamba calciante dopo aver colpito la palla prosegue la sua oscillazione in avanti “accompagnando” il pallone;
con l’interno collo del piede: adatto per passaggi corti, passaggi lunghi, trasversali ed in profondità per palloni con effetto, per tiri in porta. Rincorsa obliqua rispetto alla direzione del pallone, piede calciante con la punta rivolta verso l’esterno della palla e prosecuzione dell’oscillazione della gamba dopo il calcio.
con l’esterno collo del piede: adatto per passaggi di media lunghezza con parabola ad effetto. Rincorsa rettilinea corrispondente alla direzione del tiro, obliqua se si vuole calciare ad effetto. Piede di appoggio in linea con il pallone a circa 35 centimetri dalla palla in modo da non ostacolare l’oscillazione del piede calciante, la punta del piede deve essere rivolta verso l’interno, l’impatto con la palla avviene sul margine esterno dell’allacciatura della scarpa.
con il collo pieno del piede: usato per calci lunghi o per tiri potenti. Rincorsa rettilinea rispetto alla direzione di movimento della palla. Piede di appoggio in linea con il pallone e molto vicino ad esso. Piede calciante in massima distensione con la punta che sfiora il terreno, caviglia tesa e rigida al momento dell’impatto con la palla, il ginocchio della gamba calciante copre il pallone. La gamba calciante prosegue l’oscillazione dopo il calcio.
L’analisi del gesto tecnico non potrà basarsi solo sulla superficie di impatto del piede ma dovrà prendere in esame elementi fondamentali per una efficace esecuzione quali:
avvicinamento alla traiettoria della palla (rincorsa): bisognerà porre l’attenzione ai passi di avvicinamento, al pallone se è fermo oppure in movimento e quindi alla sua traiettoria di arrivo e alla direzione di arrivo;
preparazione all’impatto contro la palla e posizionamento del piede d’appoggio (equilibrio, concetto del mirino): dovrà far riferimento alla superficie d’impatto ed al punto di impatto oltre alla posizione del corpo e del capo che determinerà la direzione di uscita che potrà essere frontale, verticale, laterale, diagonale e la sua traiettoria, tesa, parabola, radente….;
contatto piede palla (caricamento): bisognerà curare il piede di appoggio e la distanza della palla che si modificano a seconda dell’obiettivo da raggiungere, oltre a valutare l’oscillazione posteriore dell’arto calciante e la rotazione del busto e dell’anca dipendenti dalla tipologia del calcio;
fase della compensazione del ritorno in equilibrio con azione tattica successiva: si valuterà il movimento conclusivo dell’arto calciante e il movimento del corpo che potrà essere di corsa per il calcio di precisione oppure un salto nel calcio di potenza.
Sotto l’aspetto tattico i calci possono essere suddivisi in: passaggi; tiri in porta; tiri liberatori; deviazioni.
Il fascino del……tiro in porta
E’ l’atto conclusivo di una azione offensiva, il momento più esaltante del gioco. In considerazione del suo particolare obiettivo, il gol, il tiro in porta deve avere due requisiti essenziali:
la precisione quando la distanza dalla porta è poca il pallone deve essere indirizzato verso la stessa con precisione;
la potenza quando la distanza dalla porta è notevole il pallone deve essere indirizzato verso la stessa con il massimo della potenza.
Ogni combinazione tattica, ogni elemento tecnico sarebbe inconcludente se alla fine del tutto non si arrivasse al tiro in porta, condizione necessaria per ottenere il successo. Il tiro che viene scagliato verso la porta deve essere, preferibilmente, radente al suolo e verso il palo più lontano per creare difficoltà al portiere nell’effettuare la parata. Pei i portieri sono molto insidiosi anche i tiri al volo, che sono imprevedibili, perché avvengono senza prima aver controllato il pallone. Il tiro in porta pur dovendo rispondere alle regole riguardanti il modo di calciare la palla, presenta caratteristiche particolari. Il movimento preparatorio deve essere più rapido e meno ampio di un calcio “normale”, ovviamente per sorprendere il portiere e sarebbe più efficace se abbinato ad una finta.
Realizzare una rete rappresenta il sogno di ogni bambino e quindi calciare in porta non dovrà mai mancare negli allenamenti. Fin dalle prime esperienze con il pallone bisognerà proporre tale gesto affinché si dia libero sfogo all’immaginazione ed allo stesso tempo si comincerà a creare una mentalità offensiva finalizzata a realizzare una rete in più dell’avversario rendendo entusiasmante l’allenamento. Le motivazioni dei ragazzi verranno canalizzate e sfruttate come rinforzo alle esercitazioni.
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