sabato 30 gennaio 2010

esame teoria e metodologia dell'allenamento

CORSO ALLENATORI DI CALCIO A 5
dal 06/12/2004 al 18/12/2004
c/o campo sportivo Villaggio Breda (Roma)


esame di teoria e metodologia di allenamento
Docente Prof. Angelo DEL VECCHIO


nome e cognome allievo AQUILANI EMANUELE


DAGLI SCHEMI MOTORI ALLE ABILITA’ TECNICHE

La programmazione di un lavoro a lungo termine, riguardante l’educazione motoria, deve necessariamente tenere conto delle diverse esigenze e particolarità nelle strategie educative per lo sviluppo delle capacità motorie nelle diverse tappe evolutive. Le capacità motorie si sviluppano nel tempo seguendo periodi cronologici ben precisi sia fisici che mentali. L’educatore dovrà quindi conoscere bene le problematiche legate alle diverse fasce d’età per potersi programmare il progetto tecnico – educativo riferito ad una tappa evolutiva ben precisa del proprio gruppo squadra. Il periodo evolutivo che analizzeremo riguarda la fascia di età dai sei ai dodici anni. In questo periodo viene strutturato quasi completamente lo schema corporeo che risulta di importanza fondamentale per l’apprendimento successivo, in termini cronologici, delle abilità motorie specifiche legate alle diverse discipline sportive. Risulta quindi determinante che ogni allenatore prenda coscienza delle difficoltà che dovrà affrontare in un progetto pluriennale, in sinergia con la propria società sportiva per la realizzazione di un programma di lavoro a lungo termine.

Il bambino dalla nascita alla completa maturazione subisce svariati cambiamenti sia strutturali che psicofisici. Le problematiche riguardanti l’accrescimento influenzano inevitabilmente il lavoro da proporre ai gruppi squadra nelle diverse categorie di appartenenza: primi calci, pulcini ed esordienti. Il movimento si sviluppa inizialmente con la crescita del sistema nervoso centrale per progredire nel tempo con il sistema muscolare e scheletrico. Nelle diverse fasi di accrescimento assistiamo a sostanziali cambiamenti nella struttura morfologica, infatti nel giovane calciatore si evidenziano modificazioni dell’apparato scheletrico e muscolare. E’ importante ricordare le differenze dei periodi di Turgor e Proceritas. Nei periodi Proceritas vi è una diffusa ipotonia muscolare ed un allungamento della struttura ossea (aumento staturale), il bambino dovrà riorganizzare il proprio schema corporeo per la perdita momentanea di punti di riferimento acquisiti nel tempo (capacità coordinative).

Nel periodo di Turgor si avranno un rallentamento della crescita staturale ed un aumento delle masse muscolari con relativo incremento di forza.

Ø Primi calci 6 – 8 anni _ Proceritas prima / Turgor secundus

Ø Pulcini 8 – 10 anni _ Turgor secundus

Ø Esordienti 10 – 12 anni _ Turgor secundus / Proceritas seconda

In queste fasi dello sviluppo possiamo notare bambini della stessa età che possono avere peso ed altezza diversi riscontrando una certa differenza fra età cronologica e quella biologica.




DALLE CAPACITA’ SENSOPERCETTIVE ALLE CAPACITA’ COORDINATIVE


Un progetto costruito sull’educazione senso percettiva per i bambini dai sei agli otto anni risulta di fondamentale importanza per la strutturazione futura degli schemi posturali e motori di base. Verso i nove anni bisognerà prevedere un lavoro che riguardi più specificatamente le capacità coordinative per poter arrivare alla costruzione definitiva dello schema corporeo verso il raggiungimento del dodicesimo anno di età. Le esercitazioni dovranno essere proposte in un contesto di polivalenza in cui il bambino vivrà diverse situazioni sperimentando ed ampliando il suo vissuto psicomotorio. Attraverso il gioco il bambino costruisce la propria immagine corporea utilizzando sia il proprio corpo che svariati attrezzi: palle, cerchi, ostacoli, coni……in rapporto con altri coetanei in forma globale e non analitica. La programmazione pluriennale si struttura inizialmente con le capacità sensopercettive, si sviluppa attraverso le capacità coordinative per arrivare alle abilità motorie specifiche.

CAPACITA’ SENSOPERCETTIVE

Le possiamo definire come il rapporto che si instaura fra il bambino ed il mondo esterno attraverso gli organi di senso che registrano stimoli di diversa natura. Gli stimoli passano dagli organi di senso al sistema nervoso centrale e vengono tradotte nelle percezioni. Gli stimoli di diversa natura attraverso proposte didattiche non possono dare una semplice reazione fisiologica ( lo stimolo ) ma devono coinvolgere il sistema nervoso centrale mediante la coscienza ( percezione ).

Questo meccanismo si realizza nelle aree associative corticali, dove avviene la fissazione delle informazioni. I canali che ci permettono di utilizzare queste informazioni sono gli analizzatori di natura estero e propriocettiva.


CAPACITA’SENSOPERCETTIVE

Capacità esterocettive

Analizzatore visivo
Analizzatore acustico
Analizzatore tattile



Capacità propriocettive

Analizzatore cinestetico
Analizzatore vestibolare




Gli analizzatori ESTEROCETTORI sono situati in tutta la superficie del corpo (tattili) oppure in organi di senso quali l’occhio per il canale visivo e l’orecchio per il canale uditivo; PROPRIOCETTORI localizzati nell’apparato muscolare scheletrico, nei tendini, nelle articolazioni e nell’orecchio interno. Questi recettori hanno la funzione di informare sui diversi stimoli determinati da percezioni interne e provocati da movimenti di segmenti corporei o dal corpo in toto. La programmazione pluriennale dovrà quindi prevedere inizialmente un lavoro strutturato sullo sviluppo delle capacità sensopercettive per attivare i diversi meccanismi propriocettivi ed esterocettivi in rapporto a stimoli che permettano al bambino di attivare tutti gli analizzatori, migliorando il proprio vissuto motorio attraverso risposte determinate da sensazioni, emozioni e pensieri.



GLI SCHEMI MOTORI DI BASE


Gli schemi motori di base sono le forme globali più elementari del movimento. Vengono anche definite condotte motorie primarie in quanto fanno parte delle caratteristiche genetiche della specie. Tali schemi motori se sviluppati in forma appropriata consentono l’apprendimento successivo delle abilità motorie specifiche. Gli schemi motori di base li possiamo definire come le unità di base del movimento e vengono classificate nel seguente modo:




Ø Camminare
Ø Correre
Ø Saltare
Ø Lanciare – Afferrare
Ø Colpire
Ø Rotolare
Ø Strisciare
Ø Arrampicare

Nella programmazione didattica quindi un lavoro orientato inizialmente verso lo sviluppo degli schemi motori di base porterà in futuro a consolidare le forme fondamentali del movimento strettamente correlate con la strutturazione dei gesti tecnici fondamentali. Gli schemi motori di base rappresentano i presupposti elementari della motricità.




LE CAPACITA’ COORDINATIVE


La capacità di organizzare, regolare e controllare il movimento attraverso il sistema nervoso centrale, rappresenta la finalità ultima per l’acquisizione di un modello reale ben strutturato del gesto tecnico, mediante lo sviluppo delle capacità coordinative. le capacità coordinative sono fondate sul controllo dell’esecuzione del gesto e sull’adattamento del progetto motorio riferito all’ambiente circostante.


CLASSIFICAZIONE DELLE CAPACITA’ COORDINATIVE



Capacità coordinative generali:

Ø Capacità di apprendimento motorio permette al bambino di modificare il proprio comportamento motorio attraverso l’apprendimento di nuove gestualità con l’utilizzo di esercitazioni, giochi, situazioni.

Ø Capacità di controllo motorio permette al bambino di controllare il movimento al fine di realizzare un proprio progetto motorio precedentemente stabilito.
Ø Capacità di adattamento e trasformazione permette al bambino di adattare, trasformare e correggere il proprio progetto motorio in situazioni che possono cambiare durante lo svolgimento dell’azione motoria per sostituirlo con uno più efficace.

Le tre capacità coordinative generali sono strettamente collegate fra di loro. Inizialmente il bambino apprende un movimento, successivamente ne migliora il controllo per poterlo poi adattare e trasformare in riferimento a variazioni delle condizioni esterne durante le situazioni di gara.

Capacità coordinative speciali:

Ø Capacità di accoppiamento e combinazione dei movimenti permette di collegare capacità ed abilità motorie fra di loro. Nel gioco del calcio questa capacità si concretizza nell’abilità di combinare i diversi gesti tecnici tra di loro. Alcuni esempi: guidare e calciare, saltare e colpire, ricevere e guidare…..ecc.

Ø Capacità di differenziazione nel gioco del calcio si esprime nella capacità di valutare la forza di contrazione muscolare nel momento d’impatto piede palla, valutando parametri spazio temporali o di decontrazione dei distretti muscolari interessati quando si sta ricevendo la palla. Questa capacità, infatti, permette al giovane calciatore di realizzare un’azione motoria coordinando il gesto tecnico in modo fine, economico e preciso e con il necessario impiego di forza. Alcuni esempi: lanciare e calciare la palla a distanze diverse, lanciare e calciare palle di peso e dimensioni diverse a distanze diverse…..ecc.

Ø Capacità di percezione spazio temporale lo spazio e il tempo sono due dimensioni inseparabili, l’una influenza l’altra nello sviluppo della motricità. La strutturazione di questa capacità permette l’apprezzamento delle distanze, del tempo, del ritmo e delle traiettorie di arrivo e di partenza della palla. La relazione che ci interessa è il rapporto che si instaura fra lo spazio ed il tempo mettendoli in relazione l’uno con l’altro. Il bambino e lo spazio, il bambino ed il tempo. Inoltre dall’analisi delle traiettorie il bambino potrà, attraverso questa capacità coordinativa, valutare le diverse velocità di spostamento del proprio corpo per raggiungere distanze sia uguali che diverse. Alcuni esempi: esercizi di lancio da fermi utilizzando diverse parabole, esercizi di lancio in movimento verso compagni fermi, percorsi con piccoli attrezzi e conoscenza delle superfici corporee: passare sopra, sotto, avanti, dietro,…..ecc., corse verso distanze diverse a velocità diverse interiorizzando il tempo e lo spazio di percorrenza (concetto di piano e veloce)….ecc.


Ø Capacità di equilibrio è sicuramente uno dei fattori determinanti della motricità umana, è la capacità che ci permette di mantenere il centro di gravità del corpo sulla verticale della base di appoggio. Lo sviluppo di questa capacità è correlato con il grado di controllo del corpo nello spazio in forma statica e dinamica attraverso le informazioni fornite dal sistema cinestetico e vestibolare. L’equilibrio si classifica in: statico, dinamico, di volo. Alcuni esempi: equilibrio statico: riduzione delle superfici di appoggio avampiede, tallone, tavoletta propriocettiva, ceppi…..ecc; equilibrio dinamico: camminare seguendo linee perimetrali avanti, indietro, lateralmente, correre ed arrestarsi in equilibrio monopodalico….ecc; equilibrio di volo: saltelli monopodalici, salti in basso con giro completo sul proprio asse….ecc.

Ø Capacità di ritmo permette al bambino di dare un andamento ritmico alle azioni motorie cioè di organizzare gli impegni muscolari di contrazione e decontrazione secondo un ordine cronologico. E’ determinante nell’apprendimento di qualsiasi movimento sportivo e nello sviluppo tattico di situazioni in cui sono previste variazioni di frequenza del movimento. Alcuni esempi: camminare, correre, saltare adattandosi spontaneamente a variazioni di ritmo del compagno, esercitazioni a coppie…..ecc.

Ø Capacità di orientamento permette al bambino di determinare la propria posizione nello spazio in relazione a punti fissi e mobili durante lo svolgimento del progetto motorio. Percepire e rappresentare il proprio corpo in movimento nello spazio in rapporto a campi d’azione definiti risulta la prima difficoltà da affrontare per il bambino durante l’attività motoria. Nel gioco del calcio, questa capacità risulta d’importanza fondamentale per saper valutare esattamente le distanze, la velocità, la posizione propria, dei compagni e degli avversari, la posizione della palla durante le fasi di gioco. Alcuni esempi: occupare lo spazio in relazione ai compagni in maniera omogenea, sviluppo di figure geometriche (righe, file, rombi….) inizialmente da fermi e successivamente in movimento nello spazio….ecc.

Ø Capacità di reazione motoria permette al bambino di reagire a stimoli esterni eseguendo in risposta azioni motorie adeguate. Le reazioni motorie si dividono in due forme semplici: sono le risposte dell’organismo ad un segnale già noto relativo ad un movimento chiaramente conosciuto in anticipo; le reazioni complesse: sono tutte quelle risposte motorie non determinate in anticipo, ma indotte da un segnale non conosciuto in partenza. Nei giochi sportivi si hanno quasi sempre reazioni di tipo complesso ovvero provocate da segnali provenienti dai compagni e dagli avversari. Alcuni esempi: giochi di reazione motoria (ruba bandiera…..), esercizi di corse e salti reagendo a stimoli sonori e visivi…….ecc.

Ø Capacità di anticipazione motoria l’anticipazione motoria denota la capacità del bambino di prevedere correttamente, sulla base di un calcolo probabilistico, il risultato di un’azione motoria. La capacità di anticipazione motoria è classificata come capacità cognitiva cioè legata al pensiero, alla memoria ed alla elaborazione del progetto motorio. Nei giochi sportivi questa capacità riveste un’importanza fondamentale poiché conduce l’allievo ad intuire il programma motorio previsto dai compagni o dagli avversari e quindi a reagire di conseguenza in fase difensiva che offensiva. Alcuni esempi: valutazione ed intuizione di traiettorie in giochi di lancio e ricezione…..ecc.

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