martedì 12 gennaio 2010

Programmazione Annuale Giovanissimi Sperimentali ' 97

La stagione 2009 / 2010

ASD SAVIO CALCIO (Roma)
Giovanissimi Sperimentali 1997


1) Premessa:

Si inizierà a sviluppare un programma di addestramento tecnico vero e proprio di tipo speciale, passando gradatamente dal facile al difficile, si cercherà di far acquisire ai ragazzi l’esatta esecuzione di tutti i gesti tecnici fondamentali.
Nell’insegnamento dei “fondamentali” l’istruttore deve prestare una particolare attenzione all’eliminazione degli errori principali per evitare che le ripetizioni del movimento portino al loro consolidamento.
Si darà risalto e spazio all’attività addestrativa di tipo analitico, è chiaro però che il gioco dovrà sempre costituire la parte essenziale e prevalente delle sedute di allenamento, dal momento che sarà ancora avvertito quale esigenza vitale insostituibile, le gare vanno orientate secondo principi e forme adeguate ad inculcare negli allievi i comportamenti tattici elementari sia individuali che collettivi.
Le attività fisiche più idonee alle capacità funzionali dei giovani di questa età sono : corse veloci su distanze brevi; esercizi di agilità, di muscolazione a carico naturale (limitato al peso del corpo), di mobilizzazione; corsa lunga e lenta.
Si cureranno in particolar modo le capacità coordinative che si riferiscono primariamente ai processi di organizzazione di controllo e di regolazione del movimento.
Esse sono il presupposto fondamentale per l’apprendimento e lo sviluppo delle attività motorie e, di conseguenza , per una adeguata costruzione tecnica che non sia rigida e cristallizzata.

2) Programmazione:

L’allenamento sportivo moderno non può essere soggetto alla casualità, deve essere estremamente organizzato. Naturalmente la quantità di tempo a disposizione condiziona la scelta dei mezzi e dei metodi di allenamento. Il programma di allenamento è significatamente influenzato anche dall’età (soprattutto biologica) e dal grado di qualificazione dei soggetti cui è rivolto. Non esiste, una programmazione standardizzata, valida ed efficace per tutti i casi della pratica sportiva. La continuità dell’allenamento, cioè il processo di allenamento non deve subire interruzioni frequenti e prolungate, si provocherebbe un decadimento delle qualità fisico-tecniche esaltate in precedenza. Il rispetto della continuità del processo allenante comporta una frequenza piuttosto elevata delle sedute settimanali di allenamento, dovrebbero essere quanto meno trisettimanale. Un altro principio fondamentale di qualsiasi tipo di programmazione è quello della progressività e gradualità del carico di lavoro. Tale principio è reso necessario dal fatto che uno stimolo standard ad un certo momento perde il suo effetto allenante, per cui un carico di lavoro per provocare nella macchina umana nuovi adattamenti a livelli più elevati deve progressivamente crescere. I due principi precedenti, della continuità e della progressività del carico di lavoro, non garantiscono il miglioramento funzionale della macchina umana se, nella strutturazione e programmazione dell’allenamento non sono previste queste fasi di abbassamento od interruzione del carico di lavoro che facilitino ed anzi determinano il processo di adattamento e di super-compensazione. Per tale motivo è opportuno distribuire il carico di allenamento in maniera ondulatoria, alternando microcicli a carico progressivamente crescente con microcicli di carico inferiore rispetto a quelli principali.


 

3) Il carico motorio:

E’ l’attività gestita dall’allenatore, istruttore, educatore, riferibile alla qualità e quantità delle azioni motorie programmate. L’attività motoria diventa significativa in termini di apprendimento se supera la normale motricità quotidiana

4) Progettazione dell’allenamento:

PIANIFICAZIONE: divisione in momenti, calendarizzazione
PROGRAMMAZIONE: per ogni periodo: “cosa apprendere”
PERIODIZZAZIONE: modulazione del carico “quando e quanto”
UNITA’ DIDATTICA


5) La formazione:

La formazione deve essere multilaterale e polivalente che porta ad un allargamento della base di esperienze motorie che permetteranno di ottenere il risultato migliore al termine del percorso sportivo.

6) Contenuti dell’attività di formazione:

Addestramento tecnico in forma analitica e globale
Insegnamento dei comportamenti tattici elementari individuali e collettivi
Esercizi di flessibilità
Esercizi di velocità e rapidità
“Educazione” alla resistenza aerobica (corsa lunga e lenta)
Sviluppare un programma di addestramento tecnico vero e proprio di tipo speciale
Eseguire correttamente i gesti tecnici fondamentali cercando di eliminare gli errori per evitare il loro consolidamento
Il gioco, ancora avvertito quale esigenza insostituibile, costituisce la parte essenziale e prevalente delle sedute di allenamento
Le gare sono finalizzate a far acquisire agli allievi i comportamenti tattici sia individuali che collettivi

7) Gli obiettivi:

Obiettivo tecnico:

Passaggio
Tiro
Ricevere la palla
Guida e dominio della palla
Contrasto

Obiettivo tattico:

Attaccanti:
Smarcamento; Passaggio
Tiro in porta ; Finta e dribbling
Copertura e difesa della palla

Difensori
Marcatura; Intercettamento
Contrasto; Difesa della porta
Presa di posizione


Obiettivo motorio:

Educazione alle capacità condizionali
Sviluppo completo delle capacità coordinative


Obiettivo cognitivo:

Sicurezza di se e proprie capacità
Sviluppo della competitività
Elaborare una strategia comune che tenga conto dell’avversario
Collaborazione e comunicazione


8) Le regole:

Per gli allenatori - educatori

Stringere la mano all’avversario al termine della partita;
Mandare la palla volontariamente in fallo laterale se un giocatore è a terra infortunato;
Una volta ripreso il gioco, restituire alla squadra avversaria la palla mandata in fallo laterale;
Sottostare alle decisioni arbitrali anche quando non si condividono;
Salutare il pubblico all’inizio e al termine della gara;
Evitare qualsiasi tipo di simulazione o di atteggiamento che possa ingannare l’arbitro e portarlo a sbagliare;
Rispettare compagni e avversari.


Per i ragazzi

È importante aver cura del proprio materiale e di quello altrui;
È importante rispettare la puntualità;
Ogni ritardo deve essere comunicato all’allenatore;
È segno di educazione lasciare lo spogliatoio pulito e in ordine;
È importante prestare attenzione alle spiegazioni dell’allenatore;
A volte ciò che è giusto può non coincidere con ciò che si desidera;
La vittoria e la sconfitta fanno parte dello sport e bisogna saper accettare il verdetto del campo serenamente, traendone gli insegnamenti dovuti.

Per i genitori

La società sportiva è una agenzia educativa, i genitori sono una componente fondamentale;
Il fanciullo deve acquisire autonomia cioè: prepararsi la borsa da solo, sapersi allacciare le scarpe da solo, fare la doccia da solo , asciugarsi da solo…;
La partita è una verifica dei miglioramenti individuali e non un campo di battaglia dove scaricare le frustrazioni degli adulti;
A fine gara ci si dovrebbe scambiare sorrisi e saluti e non altro…;
L’allenamento è la parte più importante di tutta l’attività;
Non fare gli allenatori fuori dal campo, i ragazzi ne hanno già uno… .



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