venerdì 26 luglio 2013
Il passaggio
Abilità tattica individuale che prevede la trasmissione intenzionale della palla ad un compagno.
Il passaggio è la forma più economica e più rapida di spostamento del pallone da una parte all’altra del campo, consente talvolta il superamento simultaneo perfino di due o più avversari. Il passaggio serve per:
costruire gioco; per superare uno o più avversari; per conquistare spazio per mantenere il possesso palla; per mettere il compagno in condizione di concludere a rete
A seconda della direzione in rapporto agli assi del campo di gioco, i passaggi si distinguono in:
Passaggi in profondità, se effettuati lungo l’asse maggiore verso la porta avversaria: il passaggio in profondità o il passaggio filtrante consentono di avvicinarsi alla porta avversaria;
Passaggi trasversali, se effettuati parallelamente all’asse minore: in alcuni momenti per lo sviluppo della manovra e il mantenimento del possesso palla si può prevedere il passaggio in orizzontale, bisogna evitare effettuare questo tipo di passaggio dalle fasce verso il centro del campo, che va eseguito in condizioni di sicurezza;
Passaggi obliqui, se effettuati parallelamente all’asse minore: quando è troppo rischioso verticalizzare il gioco, esempio il centrocampista che passa la palla in diagonale verso la corsa in verticale dell’ala;
Passaggi all’indietro, se eseguiti longitudinalmente e obliquamente verso la propria porta: per sottrarsi alla pressione , ai raddoppi di marcatura ed in generale al pressing avversario.
Il passaggio per essere efficace deve avere tre elementi essenziali:
essere preciso; essere semplice (di facile esecuzione e facilmente ricevibile); essere tempestivo, cioè eseguito al momento giusto, ne in anticipo ne in ritardo.
Quando effettuare il passaggio:
Avere il tempo del passaggio, dettare il tempo della manovra, sono espressioni tipiche del gergo calcistico che si riferiscono alla capacità di scegliere il momento giusto, il “timing” per realizzare il gesto. Esso dipende dai prerequisiti coordinativi alla base delle seguenti operazioni:
Orientamento spazio – tempo: possibilità di modificare la posizione e il movimento del corpo nello spazio e nel tempo, in riferimento ad un campo d’azione definito da oggetti e da persone;
Percezione dello spazio: valutazione della direzione e stima della distanza alla quale inviare la palla;
Percezione del tempo: valutazione del tempo necessario per compiere l’azione di caricamento dell’arto calciante e della durata del movimento in avanti del piede che andrà impattare con la palla;
Tempo e ritmo del gesto: conoscenza dei concetti di successione (prima – dopo) e di simultaneità (contemporaneamente);
Percezione relazione spazio – temporale: valutazione della velocità di spostamento dei compagni senza palla.
Il passaggio quindi rappresenta il modo più efficace di costruire un piano d’azione collettivo e quindi la trasmissione della palla consente la creazione di un pensiero di gioco che da individuale diventa collettivo. Trasmettere significa comunicare un’intenzione, collaborare insieme per raggiungere un obiettivo comune finalizzato a mantenere il possesso palla; conquistare spazio per concludere a rete; superare uno o più avversari.
Quando il portatore di palla effettua una trasmissione intenzionale della stessa a un compagno significa che fra i due giocatori si è stabilito prima un contatto visivo e poi una comunicazione non verbale costituita dal passaggio.
Le squadre in grado di costruire il gioco in senso collettivo, abili nel possesso di palla, sono quelle che raggiungono un elevato livello d’ intesa, in cui le intenzioni ed i messaggi non verbali sono compresi nello stesso modo da tutti i giocatori.
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