“….Non esiste zona o uomo…
Ci sono tendenze tattiche, e un assortimento di termini assurdi per fingere di imbrigliare qualcosa che in realtà nessuno riesce bene a spiegare., ma alla fine il modulo di gioco non è una serie di lineette sulla lavagna o prediche del Mister…….
Quello che si crea è un legame fra chi è presente dentro e intorno al campo, un ciclo vitale, quasi una liturgia: un meccanismo che nessun artigiano svizzero riuscirebbe a riprodurre altrettanto bene…….
Quando afferra questo ritmo, allora la squadra gioca bene e si incastra alla perfezione con il destino che l’accompagna, e insieme percorrono la loro strada. Poi si può vincere o perdere, ma non ti rimarrà mai un brutto sapore in bocca, perché in un modo o nell’altro sai che quello che doveva e poteva accadere è successo, e accetti tutto con tranquillità…….”
(Un’ultima stagione da esordienti – Cristiano Cavina)
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