Da settembre ad
oggi abbiamo definito il nostro progetto e creato le basi per un gruppo solido,
la nostra attenzione ora deve essere spostata su quella che viene definita “mentalità vincente”.
La mentalità
vincente non la intendo ad un aspetto circoscritto ai 70 minuti della partita.
La mentalità
vincente deve venire fuori sia nei momenti positivi, sia in quelli negativi di
una stagione. Per assurdo la mentalità vincente può evidenziarsi anche in caso
di sconfitta.
Avere la
mentalità vincente significa proteggere il portiere quando si vince 3 a 0 o “incazzarsi” a pochi minuti dalla fine quando stiamo largamente
conducendo una partita e l’arbitro non ci riconosce una giusta punizione a
favore.
Avere la
mentalità vincente significa andare su ogni campo per provare a vincere la
partita, saper distinguere positività da negatività, riuscire a metabolizzare
sconfitte e vittorie, evitare di nascondere i difetti.
La mentalità
vincente è propria di una squadra che
non molla mai, che sa soffrire e cavare il massimo dal minimo quando
non è possibile fare altrimenti.
La mentalità
vincente è quella che ti permette di non perdere lucidità quando stai perdendo
ne di esaltarti eccessivamente o, all’opposto, impaurirti quando stai vincendo.
La mentalità vincente è quella che ci
accompagna in ogni momento della settimana, che ci spinge a migliorarci sempre
di più e a non tralasciare i particolari, che non ci fa accontentare degli
obiettivi raggiunti spingendoci verso nuovi e più ambiziosi traguardi.
La mentalità
vincente è quella che influenza in maniera incisiva e determinante la
prestazione dei singoli e, di conseguenza, eleva ed evidenzia le potenzialità
della squadra.
La squadra che
voglio è quella in cui, in un determinato momento e di fronte a una determinata
situazione, tutti i giocatori pensano in funzione della stessa cosa
simultaneamente: questo è gioco di squadra, questa è organizzazione di gioco in
funzione di un solo obiettivo provare sempre a vincere.
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