domenica 12 agosto 2012

Cosa devono conoscere i giovani calciatori.......


Bisogna insegnare ai giovani i concetti base e i principi fondamentali della fase difensiva e di quella offensiva, in modo che i ragazzi possano utilizzare questo bagaglio di conoscenze in qualsiasi sistema di gioco.




La tecnica di base è composta da sei fondamentali:



1. dominio della palla;

2. calciare la palla;

3. guidare la palla;

4. ricevere la palla (stop);

5. colpire di testa;

6. rimessa laterale.



L’applicazione pratica della tecnica di base con l’obiettivo di eseguire il movimento utile ed efficace nel momento contingente è quella che prende il nome di TECNICA APPLICATA o TATTICA INDIVIDUALE.



Principi generali della Tecnica applicata o Tattica individuale





Azioni individuali e collettive in fase di non possesso del pallone:



 presa di posizione o piazzamento

 marcamento o controllo dell’avversario

 intercettamento

 contrasto

 temporeggiamento





Azioni individuali e collettive in fase di possesso del pallone:



 smarcamento

 copertura o difesa del pallone

 passaggio

 finta o dribbling

 tiro in porta

 blocchi e veli


La tattica può essere definita come il complesso delle norme e dei comportamenti individuali e collettivi che permettono di utilizzare in modo ottimale, in gara, le proprie capacità tecniche, fisiche ed intellettive, tenendo conto delle linee di condotta, delle capacità di prestazione e del modo di giocare degli avversari, delle condizioni esterne e delle regole del gioco. Si intende l’azione ragionata del giocatore singolo, di un reparto o dell’intera squadra allo scopo di raggiungere un determinato obiettivo.






CONCETTI BASE E PRINCIPI FONDAMENTALI DELLA FASE DIFENSIVA E DELLA FASE OFFENSIVA




Azioni individuali e collettive in fase di non possesso del pallone:




PRESA DI POSIZIONE O PIAZZAMENTO consiste nell’assumere una dislocazione che, tenendo conto della propria porta, del diretto avversario e del settore del campo in cui si trova il pallone, offre la possibilità di ritardare o di ostacolare l’azione avversaria. E’ opportuno ricordare che la presa di posizione, in alcune circostanze, deve essere tale da indurre l’avversario ad andare nella direzione voluta dal difensore.



MARCAMENTO O CONTROLLO DELL’AVVERSARIO marcare un avversario significa concentrare la propria attenzione sui suoi movimenti e, mantenere nei suoi confronti la distanza e la dislocazione più opportuna per impedire lo svolgimento dell’azione offensiva tramite un intervento in tackle o di intercettamento. La distanza del marcamento dipende anche dalla situazione del pallone, più è lontano dalla propria porta, maggiore spazio può essere concesso all’avversario.



INTERCETTAMENTO è una azione difensiva individuale, significa interrompere l’azione offensiva avversaria, agendo direttamente sul pallone. La forma più efficace di intercettamento è di anticipare l’avversario che si appresta a ricevere il pallone e di impossessarsene prima di lui. A seconda della situazione di gioco e di altre circostanze esterne, l’intercettamento può consistere in un calcio liberatore, in un passaggio diretto ad un proprio compagno, in una semplice deviazione di piede o di testa del pallone.



CONTRASTO non sempre le circostanze consentono al difensore di effettuare l’intercettamento. Molto spesso egli deve tentare di portare via il pallone all’avversario mediante un’azione di contrasto o tackle. La buona riuscita di un’azione di contrasto è quasi sempre la risultante di una perfetta scelta di tempo e di una notevole rapidità di esecuzione. Il contrasto può essere di due tipi: a) DIRETTO quando è effettuato sull’avversario in possesso di palla con l’obiettivo di impadronirsene o di allontanarla dal suo controllo; b) INDIRETTO quando avviene su di un avversario non in possesso di palla, mettendolo in zona d’ombra con una opportuna presa di posizione.



TEMPOREGGIAMENTO un caso tipico in cui il difendente deve far ricorso all’azione di temporeggiamento si ha quando il suo reparto si trova in una situazione di inferiorità numerica. In tale situazione deve evitare di andare a contrastare l’avversario in possesso del pallone, ma, arretrando leggermente, deve cercare di rallentare il più possibile il movimento offensivo degli avversari, per dare modo ai propri compagni di accorrere in suo aiuto.





Azioni individuali e collettive in fase di possesso del pallone:



SMARCAMENTO è l’atto di svincolarsi dal controllo diretto dell’avversario e disporsi in posizione e condizione idonea per ricevere il passaggio. La forma più efficace di smarcamento è di occupare la cosiddetta “zona luce”, cioè quello spazio di terreno in cui il portatore di palla può vedere il compagno smarcatosi e trasmettergli il pallone senza che alcun avversario abbia la possibilità di intercettarlo. In riferimento al portatore di palla, gli marcamenti si possono distinguere in marcamenti in profondità, in larghezza, all’indietro e in marcamento in appoggio o di sostegno. Corsa in sovrapposizione è un’azione classica di smarcamento del gioco del calcio. Consiste nello spostarsi in corsa passando all’esterno del giocatore in possesso di palla, superarlo e dirigersi entro uno spazio libero. Incroci azione efficace di smarcamento è una corsa d’incrocio ben sincronizzata. Infatti con questo movimento, uno o tutti e due i giocatori possono liberarsi del controllo stretto dell’avversario, se seguiti da vicino dai diretti avversari, riuscire a creare spazio ai lati di quest’ultimi, avvicinandoli tra di loro.



COPERTURA O DIFESA DEL PALLONE il giocatore che entra in possesso del pallone deve agire in modo da interporre il proprio corpo fra l’avversario ed il pallone stesso. Quest’azione risulta maggiormente efficace, da un punto di vista tattico, se il giocatore riesce inoltre a trovarsi con la fronte rivolta in direzione della porta avversaria. La copertura del pallone è strettamente connessa con lo stop in tutte le sue varie forme.



PASSAGGIO è la forma più economica e più rapida di spostamento del pallone da una parte all’altra del campo, consente talvolta il superamento simultaneo di due o più avversari. Il passaggio serve, per costruire gioco, per superare uno o più avversari, per conquistare spazio, per mantenere il possesso del pallone, per mettere il compagno in condizione di concludere a rete. A secondo della loro direzione in rapporto agli assi del campo di gioco si distinguono in, passaggi in profondità, passaggi trasversali, passaggi obliqui, passaggi all’indietro. Un passaggio per essere efficace deve comprendere i seguenti tre elementi: 1) essere preciso; 2) essere semplice; 3) essere tempestivo, eseguito al momento giusto.



FINTA O DRIBBLING il giocatore che sia capace di superare un avversario per mezzo di un’azione personale di dribbling, si crea automaticamente dello spazio libero ed esclude momentaneamente dal gioco un avversario. E’ di grandissima utilità per la squadra avere dei giocatori che abbiano tale abilità, in quanto creano spazi per sé e provocano disorientamento negli avversari. Il dribbling non deve mai essere fine a se stesso, ma deve servire a sviluppare un efficace gioco offensivo. Il dribbling è accompagnato quasi sempre da movimento di inganno, noti come finte. La FINTA consta di due movimenti basilari, il movimento di inganno che può assumere le forme più svariate ed essere effettuate con qualsiasi parte del corpo, il movimento intenzionale che nel caso del dribbling è rappresentato dalla guida della palla.


TIRO IN PORTA è l’atto conclusivo di una azione offensiva, il momento più esaltante del gioco. In considerazione del suo particolare obiettivo, il gol, il tiro in porta deve avere due requisiti essenziali: a) la precisione quando la distanza dalla porta è poca il pallone deve essere indirizzato verso la stessa con precisione; b) la potenza quando la distanza dalla porta è notevole il pallone deve essere indirizzato verso la stessa con il massimo della potenza.



BLOCCHI E VELI sono azioni atte a favorire lo smarcamento di un compagno o una sua azione di dribbling, ostacolando il difensore avversario impegnato a marcarlo. Tendono ad interrompere le continuità di marcamento del difensore nei confronti del proprio compagno. I blocchi vengono svolti in maniera statica , avvengono su palla inattiva, mentre i veli sono svolti in movimento e possono essere effettuati in qualunque momento e situazione di gioco.





Dopo aver analizzato ed esposto le principali azioni individuali e collettive sia in fase offensiva che difensiva, bisogna specificare i principi generali cui esse normalmente si ispirano e di cui le azioni rappresentano in pratica i vari aspetti con cui si concretizzano e si sviluppano, qualunque sia il sistema di base adottato.



Principi generali della Tattica



POSSESSO PALLA / ATTACCO



Attacco alla porta avversaria / Penetrazione

Mantenimento del possesso del pallone / Scaglionamento

Allargamento del fronte di attacco /Ampiezza

Improvvisazione e sorpresa / Imprevedibilità

Mobilità e cambiamento di posizione / Mobilità





NON POSSESSO PALLA / DIFENDO



Difesa della porta / Azione ritardatrice

Presa di possesso del pallone / Controllo e limitazione

Temporeggiamento e concentrazione difensiva / Concentrazione

Dispositivo di sicurezza e collaborazione / Scaglionamento

Controllo e mantenimento di posizione / Equilibrio





Si tratta di una contrapposizione quasi simmetrica, distinta nelle due situazioni di attacco e di difesa qualunque sia il sistema o modulo di gioco di base adottato. Ne’ poteva essere diversamente, data la natura delle due situazioni ed i relativi comportamenti della squadra, dei reparti e dei singoli.





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